360 giorni all’alba…

Si signore tente… E la burba si innarcava rigida nella sua uniforme piú grande di quello che doveva essere….

360 giorni all’alba, uno per uno si contavano quei giorni.

Quando ero piccolo ho visto qualche film sulla leva militare. I ricordi sono confusi ma si raccontava sempre degli scherzi che i ‘nonni’ facevano alle burbe, gli allenamenti, il poligono di tiro. Tutti ricordi sbiaditi e quando tocco poi a ma fare i militare optai per il servizio civile. Giocare al soldato non me sentivo proprio e non avrei voluto mai trovarmi nella condizione di dover uccidere qualcuno. La leva un ricordo.
A volte leggo che l’informazione in italia è pilotata, è di regime. Che centra tutto questo? Una nostra amica italiana qui in Germania ci ha detto che suo figlio di 17 anni ha ricevuto la cartolina per i tre giorni! Lei vive con la famiglia in Germania da 20 anni ma suo figlio ha ancora la cittadinanza italiana e , dopo il decreto dello scorso luglio della ministra Pinotti, farà i militari! Parola diventata antica ma sarà cosi. Quello che mi chiedo : come mai non si legge un rigo sulla stampa? Come mai non c’e un servizio del telegiornale? A volte fanno servizi ‘riempitivi’ parlando che so, di come i cani perdano più pelo, o come preparassi alla prova costume o puttanate del genere ma del fatto che migliaia di giovani debbano riprendere in mano un arma…. Nulla? Giovani , al plurale : infatti la leva sara´ per maschi e femmine!
E ci pensate alle caserme? Tutti a rispolverare le bici dei bersaglieri, a rimettere in pennacchi, a cucire divise, stampare elmetti…. Ma non avevamo finito i soldi

5 commenti

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5 risposte a “360 giorni all’alba…

  1. Arianna

    Ciao.
    Sono una lettrice del vostro bel blog, lavoro nel Ministero della Difesa e vi assicuro che non ho notizia di quanto hai scritto.
    Hai verificato la fonte e quanto ti è stato riferito?

    • Ciao Arianna. La fonte è semplice: una nostra amica che abita in Germania ha ricevuto la cartolina per presentarsi alla visita dei 3 giorni per uno dei suoi figli . Suo figlio ha ancora la cittadinanza italiana. Se vuoi le chiedo una copia.

      • Arianna

        Caro Michele,
        se hai modo di vedere la cartolina ricevuta dalla tua amica leggerai tu di cosa si tratta. Non metto in dubbio la tua buona fede nel riportare la notizia, ma ti ripeto che da “interna” del Ministero Difesa non ho notizie in merito ad un ripristino della leva (che non è mai stata abolita, ma solo sospesa). Da quel che posso valutare, sarebbe decisamente improponibile allo stato attuale, per mancanza di strutture e soldi! E non ce ne sarebbe neppure bisogno, considerando che ai concorsi per l’arruolamento dei volontari si presentano sempre molti più ragazzi rispetto ai posti disponibili. Ormai in Italia fare il militare è un lavoro migliore e più garantito di molti altri!
        E anzi c’è una legge in fase di attuazione, che prevede una ulteriore riduzione del numero di coloro che vestono la divisa.
        Tutto questo lo scrivo solo a onor del vero e senza alcuna vena polemica verso di te/voi, che ammiro tantissimo!

  2. Ciao Michele, qui a Treviso alcune caserme militari sono veramente fatiscenti e ospitano (malamente) Profughi di passaggio.
    In questa città non si notano ragazzi in servizio militare.
    Un caro saluto a tutta la tua bellissima Famiglia!
    Nives

  3. Marco

    Non credo. Qui in Italia non c’è notizia di questo. Anche perché la leva obbligatoria è stata abolita da relativamente poco. Ché si fa? Si decide, si torna indietro e poi avanti di nuovo? Le leggi sono diventate come le previsioni del tempo, a seconda del giorno e dell’ora?
    Lasciamo perdere i danni, anche ideologici, che farebbe una cosa simile se fosse introdotta come pretesto per demonizzare una generazione o campare sul passatismo autoritario. L’idea infatti potrebbe avere qualche pregio (e tanti morti, nel caso fossero così incoscienti da mandare semplici coscritti nel calderone della guerra globale). Ma se il piglio è quello (da che pulpito) di fare i finti severi e di assestare il predicozzo sui giovani fancazzisti (che non è neanche vero: i diciottenni sono già soldati di una guerra per il lavoro, direttamente in casa loro)allora no. Mi vedrei infatti costretto a ricordare, insieme a tanti italiani, l’assoluta meritocrazia e il senso del dovere degli attuali legislatori, nonché dei precedenti fino a vent’anni almeno da oggi

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