Il sottobosco dei vaccini e dei vaccinandi.

La vita e´diventata sempre più frenetica in questi anni dei fine 40. I miei 40. Il Covid che imperversa. Bene, anzi male. Un mondo pazzo in generale ma quello che mi stordisce e´l ´informazione. Questa non esiste più! Quando avevo , penso , 9 anni non cerano dubbi. Sul TV in bianco e nero cerano 3 canali e il telegiornale era uno solo. La verità era quasi unica, lamento quella che mi ricordo io. Ora no. Ora ci sono le notizie del sottobosco. Notizie , news, che sanno solo in pochi, che solo alcune gole profonde spargono sui vari media. Media che sono tutti collegati uno con l´altro e quindi quello che era un sottobosco diventa un vociare continuo. Uno stordimento collettivo di notizie una incastrata nell´altra portate dal vento delle emozioni. Quindi parte dal 5G , dalle nano tecnologie e poi queste si nominano insieme e ci cambiano il DNA e quindi Bill Gates, che c´e´sempre in mezzo, ci piloterà stando nel suo buncher, strappandoci la libertà di scelta. Io dico ma se ha fatto andare in palla in anteprima mondiale il Windows 98 cercando di collegare una stampante… come fara´ con le nano tecnologie e tutto il resto? Povero Bill. 

Per tutta la confusione che gira e rigira quindi mi tengo lontano dal sottobosco dato che e´diventato quasi asfissiante. Ogni tanto ci butto un occhio, penso, magari qualcosa c´e´: come si diceva dalle mie parti „can abain, quel ahie“ (i cani abbiano, qualcosa c´e´ , frase in dialetto bolognese che da scrivere con lo stramaledetto correttore automatico ci ho messo quasi 5 minuti). 

E quindi una di queste volte salta fuori uno schema elettrico del nano chip che ci infileranno in vena con il vaccino anti covid. Ho studiato elettronica eoni fa ma lo schema sembra quello di un filtro. Un amico in rete me lo conferma, il giorno dopo parte uno sputtanamento nazionale da parte di un giornalista detto di regime. Quelli del sotto bosco ovviamente dicono che lo schema e´ stato messo in giro opportunamente da quelli sempre di regime per screditare le fonti veritiere e genuine del sottobosco stesso, per rovinare il lavoro di informazione fatto da dottori bravi.

L´aria si fa pesante , quasi irrespirabile. Nel sottobosco infatti non ci sono mezze misure, o si e´con loro o contro di loro. O si e´ sotto-boschista convinto oppure mainstream (che caspita vuole dire!!! Aiutoooo). O si e´un vero cristiano oppure si ta con il demonio. Spetta… questa proprio non mi va giu´. Questa non la capisco. 

Infatti affermano che LORO ci stanno informando. Stanno dicendo a tutto il mondo che e´ l´ora di fare una scelta di scegliere tra Gesù e il demonio e quest´ultimo passa tra il 5G , le nano tecnologie, le strisce in cielo e ci entra tutto nel vaccino anti Covid. Quindi loro ci hanno informato e se ci facciamo vaccinare, o prendiamo un telefono 5G, noi facciamo una scelta : il nostro DNA verra´modificato e saremo del demonio, lui ci piloterà e andremo all´inferno. La scelta e´fatta ed e´definitiva. Quindi o bianco o nero, buono o cattivo, Bill Gates o Toro seduto o cose del genere.  O vero cristiano o demonio. Perche´ bisogna stare con Trump che lui e´contro il sistema. Ma non ha fatto giustiziare lui una donna a fine della sua legislatura … ma non e´lui quello pieno di soldi… bon dicono che invece e´dalla parte della povera gente, che e´contro il gota mondiale. 

Il vaccino, i morti, stare in casa. Le mascherine. 

Poi in questi giorni qualcosa mi sale nel cuore, una brezza leggera, un sollievo che arriva inconsapevolmente. Il Vangelo. 

Mat 15:10-20: “Poi riunita la folla disse: «Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: «Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?». Ed egli rispose: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l’uomo».”

Quindi cosa mi vuol dire Gesu´sta volta? Ogni volta che leggo un passo del Vangelo cambia la prospettiva. Sembra che questo brano saltato fuori dalla mia memoria mi parli, mi voglia salvare. Sembra dire : tranquillo , non e´quello che ti mettono nelle vene a dannarti, a renderti peggiore, peccatore lo sei già. La salvezza e´Lui! Il nostro Padre che e´nei cieli. E´scritto da qualche parte che noi , di Cristo, ci riconosceranno perché ci vogliamo bene e perché i veleni non ci faranno nulla? Non e´ stato forse Sant´ Antonio, ben sapendo che lo stavano avvelenando , prese la zuppa e la bevve tutta consapevole che Dio era con lui e non gli sarebbe successo nulla!

E´ vero caspita! E ancora :

„Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata.“

Ma allora se io ci metto la buona fede, se sono convinto di amare il mio prossimo , se mi affido agli altri e a Dio, sono a posto!

Sempre Gesu´ nel Vangelo diceva che piove sulla´uomo giusto come sul malvagio…. Che un passero non cade senza il volere del Padre nostro che e´nei cieli e noi valiamo più´di molti passeri. Questo spazza via tutto, questo basta per vivere una vita , per dare un senso a quello che faccio. Da´un senso al piccolo del quotidiano mi da la consapevolezza che Lui e´con noi e che fara´ andare bene le cose.

E allora tutto mi e´piu´ chiaro , la tranquillità , quella data da Lui, torna nel mio cuore, torna la pace: Fede mi hai dato ed e´il dono più´ grande. Non mi resta che pregare e aggrapparmi alla mia Fede. Grazie Padre. 

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Natale da PAURA!

Mio marito mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla paura.

Su quel sentimento che attanaglia il mondo intero forse da sempre, ma per le ultime generazioni che non hanno vissuto le guerre mondiali, si e´manifestato potente con questa pandemia. Ci hanno detto i media che esiste questo nemico potentissimo invisibile che può uccidere e poi abbiamo visto persone  ammalarsi, altre morire. Tutte le nostre assicurazioni e i nostri depositi in banca non fermano questo nuovo nemico. Le inferiate che abbiamo messo alle finestre e i sistemi antifurto non lo tengono lontano.

La vita ci pone ogni tanto un nuovo nemico da cui difendersi e in noi si scatena la paura. Sentimento pazzesco che ci rende ubbidienti e pronti a cambiare abitudini e mentalità.

Tutte le volte che estraggo il mazzo di chiavi pesante per trovare la chiave del lucchetto con cui provo ad assicurare la mia bicicletta contro il furto, penso che detesto i ladri che mi obbligano a riempirmi le tasche di chiavi… e adesso nuove regole per combattere questo invisibile nuovo nemico. Distanze, disinfettanti in tutti i luoghi, mascherine… vedere gente arrabbiarsi perché non rispetti i due metri di distanza, perché la sfiori per sbaglio. Guardare negli occhi un amico o un conoscente e sentire la voglia di stringerlo e non sapere se ti  concederà di abbracciarlo o meno.

E poi arriva il Natale, in questo clima surreale a chiedersi cosa stiamo festeggiando, cosa stiamo facendo. Se qualcuno Lo ha sentito nascere a mezzanotte, se qualcuno lo ha aspettato. Lui che ci ha detto di non avere paura che sarebbe stato con noi fino alla fine del mondo. Per noi come famiglia e´ stato il primo vero Natale, un Natale intimo,  passato con semplicità, con la Bibbia aperta sul tavolo, su un tavolo che non tracimava di cibo. Le candele accese. Abbiamo sentito la verità di quelle parole che leggevo, Il Verbo che si incarna. La paura,  sentimento umano, sentimento che per poco non mi uccideva mentre guardavo mia figlia scivolare via tra le mie braccia,  la teniamo lontano con la preghiera, sentendo Gesù in mezzo a noi. Sicuri che comunque vadano le cose, lui ci sara´, ci terra´per  mano o in braccio quando non riusciremo a restare in piedi. Pienamente consapevoli della nostra fragilità e mortalità.

Perche´anche quando ero in ginocchio, Lui c´era, lui non si e´mai stancato di asciugare le mie lacrime e di ripetermi che Lui e´morto per me e che la morte non e´ la fine. Non ho paura del corona virus, non ho paura di morire, ho paura solo di non aver fatto abbastanza per meritarmi il Suo amore.

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In viaggio con la solitudine

Oggi sono stato via per lavoro.  Dovevamo preparare la macchina per la partenza ma non ho potuto evitarmi un viaggetto ulteriore di 500 km. Per strada la radio tedesca: una trasmissione sulla solitudine. La conduttrice, nel cappello introduttivo , faceva notare che in Inghilterra e´stato istituito un ministero per la solitudine. Solitudine male dei nostri tempi, ritenuta quindi una malattia, una calamita´. Nella trasmissione radiofonica intervenivano vari personaggi : due studiosi del problema , un ministro. Tutti esperti. Veniva cosi´ sancito che chi si lamenta di questa patologia afferma in prima istanza di essere solo, quasi per ribaltare il problema sugli altri: l´anziano si sente solo e abbandonato non usa propriamente la parola solitudine. Questa infatti e´ il sentire male essendo soli. La differenza e´sostanziale : uno degli studiosi infatti afferma che e´ normale rimanere soli, tutti rimangono soli con se stessi ma la solitudine e´ appunto il disagio di essere soli. 

Percorro le strade sinuose fiancheggiate da campi di grano gialli. Potrebbe sembrare di essere in Toscana, la vegetazione ha le stesse caratteristiche simili a una prima occhiata: contrasto tra il verde brillante delle foreste e il giallo dei campi, colline dolci e ondulate. 

Un paio di interventi da casa. Una signora e´ vedova da 35 anni, ora ne ha 70. Ha tirato su due figli, ha cercato sempre di tenersi impegnata, a 40 anni ha fatto degli studi che gli hanno permesso una certa prospettiva lavorativa poi impegnata nella chiesa e nella comunità. 

Chiama un´altra signora, dalla voce molto piu´giovane della prima. Lei ha vissuto particolari difficolta´con la solitudine quindi ha deciso di farne un lavoro: si occupa di centri che aiutano persone a sopportare la solitudine. Consiglia quindi di tenersi impegnati, ci sono corsi di vario tipo all´universita´ popolare, un po´di sport. 

Tutti che si devono tenere impegnati ma purtroppo hanno mancato il punto importante. Tutti ci sentiamo soli. Mi sentivo solo quando i miei litigavano e io sotto le coperte speravo che smettessero, speravo di addormentarmi.  Tutti passano momenti in cui ci si sente soli ma per chi ha scoperto Gesù e´diverso. Lui e´sempre li´,Lui si fa sentire, ti consola. Si appoggia con te sulla Croce. 

Perche´ pregare? E cosa centra con le righe precedenti? Ieri sera ho ricordato , un lampo , un balzo nel tempo e ho rivisto la situazione. Ero all´ospedale con Virginia, la nostra quarta bimba malata di cancro. Ero disperato. Non ero solo ma davanti a quella che sembrava una catastrofe mi sentivo solo e impotente. Iniziai a dire il Rosario. Non lo dicevo come lo avrei detto oggi , richiamando i misteri della fede, con tutti i passaggi e preghiere che ho imparato dopo. Ma lo dissi. Un Padre Nostro e poi 10 Ave Maria e poi altre 5 volte. Un Rosario stentato ma vero dentro di me. L´unica cosa che potevo fare: mettermi davanti a Lui , chiedere perdono e dire : ´io da solo non ce la faccio, mi aiuti?´

E lui rispose.

 

Sara mi diede il cambio per la notte, io tornai a casa a piedi, lungo la Mosella e sentii quel profumo intenso di biscotti. Quasi come una pacca sulla spalla , una piccola soddisfazione , uno spiraglio in tutta quella tempesta. E da allora quindi… non mi sono più´sentito solo!

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TU, DOVE TROVI LA TUA FORZA?

Giovedi sera, siamo in pausa, pausa fra un tempo e l´´altro della partita di pallavolo. siamo un gruppo eterogeneo, dopo mesi che giochiamo insieme, sappiamo molto poco delle nostre vite private. Ci troviamo per giocare e come spesso succede le domande non toccano che la superficie. E siamo in pausa, seduti, accaldati, stremati dalla lotta agonistica, Poi d´´un tratto Toni mi guarda e mi ripete una frase detta poc´anzi durante il gioco: “dobbiamolottare perche´´ la vita e´´ dura”. Toni e´ un signore sulla cinquantina, un po´´ brizzolato, cossovaro, padre di 4 figli ormai gradicelli.Mi fa impazzire l´´accento straniero con cui parla tedesco e prova a imparare alcune parole italiane. Mi guarda e mi ripete la frase e io ricambio lo sguardo e gli dico:” ne ho una vaga idea…. io ho perso una figlia”. Credo non aspettasse altro. Il suo ultimo figlio di 16 anni e´ guarito da qualche mese da una diagosi di cancro al sangue. cosi si esprime. gli occhi gli diventano rossi e mi dice: io devo giocare, giocare per non impazzire. Due anni dentro e fuor idagli ospedali e ora cinque anni dobbiamo aspettare per sapere se ne e´´ venuto veramente fuori. Giocare e lottare, giocare ogni palla, mi dice. Giocare ogni giorno della nostra vita fino in fondo, perche e´ prezioso ! E io voglio giocare con te , perche´ tu giochi come me. Noi non giochiamo mai tanto per partecipare. Non si vive tanto per vivere, nessuna palla va sprecata. e tu, mi dice, tu le prendi tutte. Lottiamo qui per imparare a lottare fuori dalla palestra, per dimostrare che noi non molliamo mai. Stasera giochiamo noi due contro tre. Mi guarda e mi dice: “meglio: la vita e´´ una sfida, ha piu´´ gusto in salita”. e cosi´ mi butto su ogni palla, gli alzo ogni palla per permettergli di fare punto. Non so altro di lui, ci urliamo, nelle nostre lingue madri, incoraggiamenti e insulti, siamo poco piu´´ che estranei che lottano per uno stesso motivo, perche´ la vita non deve essere un problema da risolvere, ma una domanda cui dare senso. e quando gli chiedo dove trova la forza per non impazzire, lui mi guarda e mi dice, esattamente dove tu trovi la tua forza: da Dio! Ora siamo veramente una squadra!

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Tutto l´odio del mondo.

Ogni tanto , raramente, apro Twitter. Seguo alcune persona come Adinolfi. Questo , ma e´solo un esempio , scrive qualcosa, posta che sta pensando di fare una legge su qualcosa magari anche importate e…. Si scatena una sequela di insulti , oltraggi , prese in giro dell´aspetto fisico e tutto il resto. Ma se la rete e´lo specchio della società , mi vien da chiedermi ma… siamo proprio cosi? Ossia se ci possiamo mascherare dietro a uno pseudonimo , ci danno la possibilità´di scrivere, quello che ci esce dalle mani e´tutto l´odio del mondo? Non c´e´altro di piu´decoroso? Di piu´alto?

Poi vedo che anche Renzi ha postato qualcosa. Cosa? A si un „zitti tutti“… A me Renzi non e´mai stato simpatico ma ora sta scadendo nel ridicolo… Ha perso le elezioni , ha perso il partito e non so con quale arroganza si rimette sul piedistallo, sale sulla cattedra mentre la maestra e´fuori, apre le mani ad aeroplanino e corre verso la curva sud dopo che ha segnato …dicendo „adesso zitti tutti“?

E sotto che leggo? Altro odio vomitato sulle tastiere dai suoi detrattori, alcuni/e che provano a difenderlo, come se ne avesse bisogno, e un discorso che fra i vari botta e risposta rasenta l´asilo nido… ma siamo proprio questi quindi?

Abbiamo tecnologie incredibili, possiamo spedire messaggi da una parta all´altra del mondo , pieni di musica e video con pochi click e cosa ci mettiamo dentro? Tutto l´odio del mondo. Allora penso a una canzone che diceva….. ti sei chiesto mai perché capita che farsi male è più facile che darsi un bacio. Ci sara´qualcuno che rompere´questa catena d´odio? Qualcuno che capira´che non e´quello che grida piu´forte ad aver ragione? Riusciremo a fare un passo indietro e ascoltare quello che abbiamo di fronte invece che cercare di ascoltare noi stessi?

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